É una penisola che ha uno unico e stretto ingresso e da
una parte corre la spiaggia per piu di 23 Km continui. Negli anni
50 era un villaggio per turisti nordamericani ricchi e per le
famiglie dei lavoratori cubani era vietato l'ingresso. Allora
i pezzi di spiaggia erano privati e ci voleva pagare per entrare.
Dopo il 1959 tutto é cambiato subito. Tutti potevano andarci
quando volevano. Gli alberghi e le ville dei ricchi furono consegnate
alle fabriche, scuole e famiglie povere. La domenica ci andavano
da Matanzas, La Habana, Cienfuegos e Santa Clara in camion e macchine
per fare soltanto il bagno e starci in famiglia. La spiaggia si
riempiva della gente padrona della sabbia. Oggi ancora la situazione
é cambiata. Chi ci arriva per la prima volta crede di trovarsi
a Miami. La penisola é tutta coperta d'alberghi per turisti
stranieri. Questi alberghi hanno alla stessa volta un pezzo di
spiaggia in cui non si puo andare liberamente. Dagli anni 90 in
poi, di fianco ad ogni albergho apparve un'altro gestito in join
venture tra il governo cubano e imprese straniere. Tra tutti,
non lasciano spazio per dire veramente che abbiamo 23 Km di spiaggia
continua tutta per noi. In questi alberghi non possono andare
i cubani perché non guadagnano dei soldi sufficienti per
questo e sopratutto perché non lo permette il governo,
neppure invitati da uno straniero. Addirittura, a Varadero hanno
costriuto il campo di golf e la marina con imbarcazioni lussose
da affittare.
Che
cosa é restato per i modesti lavoratori cubani che ci andavano
liberamente tra gli anni 60 e 80?. A certo punto i modesti lavoratori
capiscono che questi industria turistica ci fa guadagnare della
valuta e poi viene finiscono nelle scuole e nella sanitá.
Sarebbe un argomento difficile da discuttere, ma noi crediamo
che l'equilibrio non si é ancora raggiunto. A che serve
essere colti e avere una buona salute se poi non siamo padroni
del nostro paese e non abbiamo un po' di libertá, nonostante
la relativitá di questo ultimo termine. Noi, Guido Rosso,
Milly ed io, siamo ritornati delusi di quel pezzo Cuba che non
é proprio Cuba. Non per caso i cubani diciamo che chi viene
soltanto in Varadero non é mai venuto in Cuba. Abbiamo
fatto il bagno per mezza ora all'ingresso della penisola. Guido
Rosso ha fatto qualche fotografia per consegnarle alla agenzia.
Di queste -ha detto lui- non ne vuole nessuna. Alle 11:20 eravamo
sulla autostrada verso la cittá di Matanzas. Una ottima
autostrada in cui si deve pagare una tassa (tra le cose che non
abbiamo mai visto noi giovani cubani). Siamo arrivati a matanzas
e ci siamo fermati in una piazza per mangiare qualcosa. Abbiamo
fatto assaggiare Guido il tamal ; mais macinato, aggiunta pezzi
di cane, cipolla, aglio, sale, ecc, arrotolato negli stessi fogli
del mais e bollito per mezza ora. Tutti quanti italiani che lo
assaggiato per la prima volta vanno pazzi per questo nuovo piatto
che non avrebbero mai immaginato. Anche succede cosi col congri
(riso fatto con fagioli neri) e le frittate di banana ancora verde.
É rimasta la promesa a Guido di rifare questo piatto a
casa prima della sua partenza. Abbiamo pure comprato pizza e guarapo.
Poi abbiamo girato un po' la cittá. Matanzas é una
cittá cubana molto particolare, non ce ne un'altra. La
chiamano la Atena di Cuba oppure la citta dei ponti. É
piena di costruzioni neoclassicle, garndi palazzi che sono oggila
municipalitá, il teatro, le scuole. Anche é piena
di ponti, tutti quanti diversissimi che attraversano la cittá.
Anche
é in riva al mare come la Avana e ha un lungomare che la
circonda. Guido ha fatto delle fotografie e per ultimo abbiamo
fatto la spesa per magiare oggi la sera a casa nostra. Veramente
c'e ancora da scoprire un sacco nel mio paese, ogni ditta sulla
carta ci segna una avventura da vivere. Almeno Guido lo ha capito
cosi e ha desciso di ritornarci per piu tempo per girare tutta
l'isola. Siamo ripartiti verso la Avana in riva al mare. Una via
pure bella perché da una parte correva il mare e dalla
altra la nostra natura verde e abbagliante con delle montagne
dietro. A tratti si vedevano dei valli tutti zeppi di verde e
palme (il nostro albero nazionale). Abbiamo visto in questa regione
i pozzi di petrolio. Negli ultimi anni si é sviluppata
questa industria, anche con capitale straniero e va avanti. Prima
degli anni 90 tutto il petrolio veniva importato dalla URSS. Allora
avevamo prezzi incredibili; quasi sette tonnellate di petroleo
per ogni tonnellata di zucchero esportata nella URSS. Dopo la
caduta della URSS é finito questo mercato e a secondo dei
prezzi del marcato mondiale una tonnellata di zucchero non basta
neppure per comprare due di petrolio. Oggi, oltre il 60 % della
nostra energia si genera con petrolio cubano e si aspetta che
tra poco raggiunga il 100%. Secondo le nostre autroritá
non é stato facile perché il nostro petrolio non
é buono, é carico di zolfo che lo fa diventare pesante.
Milly e Guido ancora pensavano a fare il bagno per l'ultima volta
nel nostro viaggio. Fortunatamente, oramai abituati, abbiamo scoperto
un'altra spiaggia isolata; Gibacoa. Questa aveva intorno una villa
e un campeggio popolare ma tutti e due erano vuoti, anche questo
ultimo mezzo distrutto dallo uragano.
Siamo
scesi a abbiamo parcheggiato la macchina nella foresta. C'era
una piccola e bellina spiaggia che poi era interrotta da uno stretto
fiume che sboccava lí. Ci siamo seduto nella parte vicina
ma dopo abbiamo seguito Guido che ha attraversato il fiume per
fare qualche fotografia. Finalmente siamo rimasti lá, la
piaggia era piu bella e c'erano gli alberi ovunque. Nonostante
c'erano altre persone ma sembravano stranieri. Poi abbiamo ragionato
che forse erano russi della ambasciata che sono venuti lí
per trascorrere la domenica insieme in famiglia. Avevano una tovaglia
immenza piena di dolci, vini, bevande, ecc. Sembravano felici
e non ci disturbavamo per niente. Sono venuti a trovarci, non
proprio per fare il controllo, due polizionti che facevano il
servizio lí. Abbiamo chiaccherato un po', sopratutto con
Karel, un ragazzo dell'interno (provincia Holguin) piu giovane
di noi e che faceva il servizio militare nella brigate speciali
della polizia. Ha parlato con Milly e con me ma si é finalmente
interessato in Milly, ma lei furbamente ha detto di avere fidanzato
per evadere qualsiasi argomento amoroso. Il loro compito lí
era di evitare fuga ilegale dei cubani abbagliati dai canti di
sirena dagli Stati Uniti. Loro non ci stavano per forzare alla
cui voleva fuggire, neppure avevano armamenti, soltanto cercavano
di persuadere. Magari fosse un'altra storia interessante se ci
fossimo rimasti piu in quella spiaggia, ma dovevamo andare via.
Siamo partiti verso le 17:00, ma per arrivare in casa mancava
pochissimo. Col tramonto siamo entrati in cittá, ancora
in riva al mare. Dallo alto, da dove passava la strada, si vedeva
Guanabo e poi Santa Maria. L'azzurro tenero che tanto ci ha accompagnato,
bagnava le spiagge. Dietro, il verde marino che si perdeva nell'orizzonte
poteva ancora far sognare qualcuno. Anche nello stereo finiva
Smisurata Preghiera di De André. Invece noi, quanto ancora
potevamo chiedere in piu, di che cosa potevamo essere ancora speranzati
dopo 1492 Km sulle strade della vera Cuba, su suoi villaggi e
sulla sua natura. Dopo 120 ore ci restava, oltre un po' di stanchezza,
la certezza di ritornarci.
Gli enigmi dell lune, Le strade alle
colline verdi, Le luci dei paesi sulle onde, I fiori rossi nelle
marine, Le sirene dei treni del levante, Le notti, scruteró.......